SOLDATI A PADOVA

Pare certa la notizia che a Padova "sarà impegnato l’esercito con funzioni di

sicurezza" e la notizia è già di per sé inquietante e inaccettabile. Cercherò di

spiegarne i motivi a partire dal fatto che, se si pensa di mandare l’esercito per

affrontare i problemi legati alla sicurezza, il Governo deve spiegare ai cittadini

perchè taglia i fondi alle forze di polizia, incaricate esattamente del

mantenimento della sicurezza!

Anche solo questo dato fa emergere con tutta evidenza la pericolosa

strumentalità della manovra: non serve l’esercito, serve che passi l’idea del

territorio controllato anche dall’esercito, esattamente come nei paesi

dittatoriali, ma da noi si comincia in maniera leggera (a Padova 45 militari

vogliono dire 4 militari per turno!); quello che conta è che la cosa entri

nell’abitudine, come normale! E’ un colpo alla democrazia ancora più pericoloso

perchè subdolo e probabilmente dai più non percepito come tale.

Mentre il ministro Maroni e la Lega esaltano a ogni pié sospinto il diritto delle

comunità di autodeterminarsi, i famosi "padroni a casa propria", ecco che cala

dall’alto del peggior centralismo una decisione né sollecitata né auspicata da

chi governa questa città. E’ un puro atto di imposizione del Governo e io penso

che sarebbe auspicabile e necessaria, oltre alle chiare prese di posizione del

Sindaco e di alcuni Assessori, una formale posizione di opposizione a questa

decisione calata sulla testa di una intera comunità. Per la vanagloria di un

deputato della destra, Padova è costretta ad essere considerata una città più

insicura e pericolosa ad esempio di Palermo, Reggio Calabria o Genova. O forse

è stata adottata la linea dell’ex ministro Lunardi che "con la mafia bisogna

convivere" e che il pericolo della delinquenza viene solo dagli immigrati (tutti

indiscriminatamente per maggior sicurezza, peggio se clandestini!)

Rasentiamo il ridicolo.

Purtroppo penso invece che ci stiamo incamminando, passetto dopo passetto

sulla strada del dramma per la convivenza civile, la legalità e la nostra

democrazia.

Giuliana Beltrame

Cons. Comunale ind. PRC-SE