STORIE DI DONNE E UNO.

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LEI VOLA GIU' DA UN BALCONE... la ragazza ha solo 21 anni, siamo in una via della Sicilia, ma potrebbe essere Milano, Parigi, Londra, le donne sono donne ovunque e ovunque con maschilismo regna il volo verso il basso.

LEI è straniera, hanno scritto il giorno dopo i giornali, una ragazza bellissima e piena di vita che si schianta sul tettino di una macchina e tutto scompare … prima di come era arrivata.

IMMEDIATAMENTE arrivano i Carabinieri, la strada viene chiusa, la scientifica fa il suo percorso blindato... tutto procede come nei film, dove nulla viene raccontato come nella realta'. Il resto verra' raccattato alla rinfusa e trasportato per una stesura che servira' alla memoria dei pochi se attenti.

UNO STIVALETTO della ragazza viene trovato ad oltre un paio di metri da dove e' caduta... fuori dallo stivaletto c'e' anche il suo calzino, nessuna domanda, nessuna riflessione, nessuna indagine – E' SUICIDIO -.

NELLA LISTA pero' c'e' anche scritto che la ragazza aveva con se la chiave della terrazza dello stabile, e la via dello stabile dal quale è precipitata, scritta su un foglio. La ragazza è IMMIGRATA, la ragazza voleva partire per l'AUSTRALIA, la ragazza era bellissima.

Alcune domande si possono fare ? Come aveva la chiave del terrazzo ? Si puo' chiedere ai condomini se qualcuno la conosceva ? Chi gli ha aperto il portone ? Siamo sicuri che e' caduta dal terrazzo in alto quando la scientifica afferma che potrebbe essere caduta anche da un altro balcone ? Come mai uno stivaletto era distante dal corpo ? L'ha perso nella caduta ? Si puo' verificare...Oppure qualcuno ha tentato di afferrarla nella caduta e stivaletto e calzino si sono sfilati ? E anche questo si puo' verificare ...Cosa doveva fare su un terrazzo ? Foto sexy ? L'amore con qualcuno ? Un appuntamento romantico ? Un lavoro ? Cosa ? … niente domande... è straniera il caso e' un suicidio... se italiana era uguale, sempre suicidio per tutti... succede in Sicilia, a Milano a Londra uguale...si archivia frettolosamente. E' una donna, animale strano, ne muoiono tante al giorno dobbiamo chiederci perche' ?

La ragazza ad esempio ha sul volto dei segni, sembrano segni di schiaffi o pugni, la ragazza cade di spalle, chiediamoci se quei segni sul volto sono compatibili con la caduta...ovvio no !

CASO ARCHIVIATO... SUICIDIO... se non altro perche' in quel palazzo abitano due uomini dello STATO … chi ? Non si dice... ma loro sanno che noi sappiamo ed è facile anche comprendere per quale motivo il caso viene archiviato e se qualcuno indaga verra' tutto insabbiato.

È una ragazza... tanta voglia di vivere... dove ? In un mondo che vita non ha ? Forse per questo muoriamo, tutti i giorni... non intendiamo omologarci al mondo e alle regole... siamo la vita e la vita piuttosto muore … ma non finge di vivere.

STORIA DI DONNA E DUE

LEI ERA BUONA – dolce … si occupava di tutti. Abitava in quella casa da oltre 50 anni... ne aveva 51 … gentile, coltivava l'orto, si occupava dei suoi, si era sposata presto e presto aveva partorito una figlia femmina. MANCA A TUTTI... andava a lavorare in una fabbrica di scarpe, tornava a casa cucinava, faceva la spesa, preparava la cena per il marito, accudiva la figlia, puliva casa ai suoi che abitano nella stessa palazzina. Prendeva appunti anche per la macchina, quando cambiare l'olio, le gomme, come sistemare le mura. Dipingeva, ricamava, e poi l'orto, la fabbrica, il marito, la figlia, i genitori.

MUORE IL PADRE, la madre cade in depressione e si ammala, lei la deve accudire, lascia il lavoro, e si dedica completamente anche alla madre. Fa la spesa, cucina, la cucina era il suo regno, dicono, prepara la cena per il marito – MI TAGLIAVA ANCHE LE UNGHIE DEI PIEDI – racconta - MI SPRUZZAVA ANCHE IL PROFUMO E MI PETTINAVA – racconta il marito. Poi dopo la cena lavava i piatti, mentre lui e la figlia guardavano la tv. Andava al piano di sopra, accudiva la madre, altra cena altri piatti, 51 anni quella vita di fatica. Poi l'orto, le gomme della macchina, l'olio, verniciava, cuciva, accudiva casa, la spesa. La figlia la ricorda – MAMMA FACEVA TUTTO LEI E MI MANCA TANTO.

LA DOLCISSIMA SIGNORA una sera si siede sul letto non respira bene, sveglia il marito, e gli dice di non respirare... questo la guarda gli fa – ANCHE UN MASSAGINO – cosi' dice...e si rimette a dormire. Il giorno dopo LEI decide di andare a farsi delle analisi, si sente troppo giu', fiacca, non respira bene. Dalle analisi viene fuori lo stress... era ovvio. Ma lei si spaventa per quelle risposte anche perche' non le conosce ancora.

Nessuno la consola, nessuno cerca di capire … dopo essersi fatta un mazzo tanto per tutta la famiglia, nessuno gli fa due coccole, la rincuora, nessuno gli sta vicino.

CHIAMIAMOLA come si chiama... ERMINIA...

ERMINIA prepara la cena, arriva il marito, apparecchia la tavola, lui si siede mangia e guarda la tv, la figlia fa la stessa cosa. ERMINIA pulisce, lava i piatti, scende ad accendere i riscaldamenti, apre la stanza superiore per farla scaldare, guarda la sua famiglia, va dalla madre, stessa cosa, la cena, i piatti, l'accudisce, accende i termosifoni, le medicine. Poi la guarda, E' LA SUA FAMIGLIA... torna nella sua casa e suo marito e sua figlia e ancora la tv... LA SUA FAMIGLIA... domani prende le analisi sapra' le risposte di questo suo affaticarsi... LA SUA FAMIGLIA ha mangiato, poi andranno tutti a dormire felice e soprattutto riposati.

ERMINIA li osserva, lei è buona... gli occhioni diventano grossi, si gonfiano di qualche lacrima che proprio non si decide a cadere, a dare un segnale del suo essersi consumata.

ERMINNIA infila il cappotto, apre la porta di casa... la chiude... fuori e' buio ma ci sono le stelle... quella è la sua casa... ma è ora di andare a vedere il mondo che fa... e la famiglia ? …

FOTTITI ! …

ora la cercano – la vogliono – la desiderano …

ERMINNIA … ovunque sei... non tornare... NON VOLTARE LO SGUARDO … fissa oltre … guarda che cielo stellato c'e' … questa notte di un giorno questa notte infinita...

sono con te... andiamo via.

B.K