STATICI

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L'ITALIA degli anni ottanta aveva superato il REGNO UNITO ed era diventata la quinta potenza economica al mondo. Anche se la ricchezza di un popolo viene misurata dal reddito pro capite e non da quello totale. Ad esempio il LUSSEMBURGO ha un prodotto interno lordo 12 volte inferiore a quello cinese, fatte le dovute proporzioni, ma il reddito pro capite è 12 volte a quello cinese.

Comunque la mettiamo era un successone... l'Italia proletaria che aveva cominciato ad industrializzarsi con almeno 150 anni di ritardo rispetto alla potenza britannica e che nel 1950 aveva la meta' del reddito pro capite degli inglesi, era in testa e questo significava molto, tanto che abbiamo chiesto in quel periodo di far parte del famoso G7 che divento' G8.

Oggi la questione e' completamente inversa, il REGNO UNITO ci ha ripreso una ventina di punti e della vecchia Europa, pochi paesi sono piu' deboli di noi.

COME E' STATO POSSIBILE ? Come è possibile che in soli trenta anni l'ITALIA si è trasformata da POTENZA MONDIALE ad una nazione marginale, cosa ha trasformato il miracolo industriale italiano in un triste e rapido declino ?

IL NULLA – LO ZERO TOTALE CI HA RIDOTTI COSI'.

L'Italia è rimasta la stessa di 30 anni fa... clientelismo – corruzione – evasione fiscale – cattiva politica – criminalita' – ruberie ai vertici – bassi salari - tutto è rimasto lo stesso anzi si è triplicato, anzi no è diventato sistema di vita... SOLO CHE IL RESTO DEL MONDO E' CAMBIATO.

Il miracolo economico italiano del dopoguerra aveva due ingredienti semplici semplici … LIBERISMO E BASSI SALARI. Liberati dal fascismo l'Italia finalmente poteva esportare nel resto del mondo e i bassi salari rendevano i nostri prodotti di alta qualita' imbattibili.

Dal 1950 al 1970 siamo cresciuti del 5,7 per anno... il doppio di quelli inglesi.

Ma alla fine degli anni sessanta il differenziale dei costi si stava riducendo ed e' in quel momento che il paese doveva riformarsi, attraverso lo STATO per svilupparsi in una economia e civilta' avanzata.

Malgrado tutto questo non sia accaduto, fino al 1987 data storica per gli imprenditori furbetti, abbiamo continuato ad esportare e a crescere, poi e' accaduto qualcosa. All'interno della vecchia Europa tutti i paesi si spostavano progressivamente verso sistemi economici avanzati, lasciando scoperti i settori tradizionali, che godevano della protezione dei dazi doganali e fino a quando i dazi ci proteggevano abbiamo retto.

L'allargamento dell'Unione a paesi a basso costo della manodopera e la liberalizzazione del commercio internazionale, con la massiccia entrata della Cina e dell'India, hanno distrutto ovviamente la nostra nicchia di produzione e popolo arretrato. Non si puo' crescere con una manodopera che è la meno istruita di tutta l'Europa e con una scuola pubblica inesistente e l'Universita' al massacro. E non si puo' produrre ricerca con uno STATO che di suo in merito non offre nulla e togliendo il 50 per cento di tasse non permette neanche ad altri di investire in merito.

Per circa trenta lunghissimi anni, l'Italia è stata immobile, non ha saputo rinnovarsi, non ha capito le problematiche in arrivo con la caduta del Muro di Berlino e il fatto che gli Stati non erano piu' in grado di controllare la globalizzazione che di fatto spostava il potere in mano alla finanza.

Siamo rimasti a guardare, a guardare come gli altri diventavano un paese civile, come gli altri puntavano sulla ricerca, come studiavano, come si preparavano culturalmente e quel che è peggio che non abbiamo provato neanche un po di vergogna per come ci eravamo e siamo ridotti. Bestie felici di essere bestie... tanto che ora passiamo il 50 per cento del tempo a criticare i cinesi e i loro prodotti e l'altra meta' a fare la fila per comprarli.

Sul nostro declino ha un ruolo e non di secondo piano, dopo la politica, anche e soprattutto la chiesa che ha imposto l'ignoranza e come noi è rimasta dietro, apparentemente, di 30 anni rispetto al resto del mondo, ma per una questione di comodo, non dimentichiamo che il potere regna sull'ignoranza.

Ora è difficile davvero recuperare la crisi. Difficilmente infatti la nostra popolazione di ultra sessantenni che costituisce la maggioranza del paese, sara' in grado di offrire e assorbire cultura donando ricerca e difficilmente chi ha queste capacita' rimane in un paese dove il merito è stato sempre bruciato perche' dava fastidio al reuccio di turno il quale pur essendo idiota doveva apparire intelligente e fare da SERVO ai ladri della spesa pubblica senza qualcuno che ne veniva a conoscenza.

In un paese dove L'APPARIRE è il metodo di vita... quindi di vita irreale... che vuoi che sia per gli altri farti scomparire mettendo a nudo l'insostenibile sostanza che siamo.

b.k.