REDDITO SQUADRA MARINO

eccoli i paperoni assessori che sono in campidoglio.

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Non è suo erede diretto, non nella forma. Lo è nella sostanza, se vogliamo. Edi Kraus, l’imprenditore fatto assessore allo Sviluppo economico da Cosolini a inizio primavera, diventa il successore di Maurizio Consoli, l’avvocato delegato al Bilancio che s’èra chiamato fuori dalla giunta proprio poco prima che ci entrasse Kraus, come Paperone di palazzo. La lista dei redditi 2012 dichiarati da sindaco, assessori e consiglieri comunali, messa on-line dal Comune sul proprio portale al capitolo trasparenza, dice appunto che è Kraus il più ricco di tutti, dall’alto del quarto di milione di reddito complessivo dichiarato: 248mila euro.

 

Bando agli assessori (di cui nel dettaglio si parla più sotto, ndr) il resto del podio ci paracaduta in Consiglio comunale, dove gli ultracentenari - intesi come quelli capaci di dichiarare più di 100mila euro - sono nove. I più ricchi (tralasciando come s’è detto Kraus) stanno in mezzo ai berluscones. Si parte da Maurizio Bucci, l’amministratore di case consigliere regionale fino a Pasqua, che sfiora i 200mila euro. Dietro di lui, a 143mila tra attività lavorativa e fabbricati, ecco l’altro consigliere regionale fino a Pasqua, il dirigente dei Beni culturali Piero Camber.

 

Gli altri due ultracentenari seduti tra i banchi delle opposizioni sono altrettanti ex Pdl. C’è anzitutto il dentista ex parlamentare (nonché ex berlusconiano...) Roberto Antonione, che si attesta a 140mila scarsi scendendo di 60mila rispetto a 12 mesi fa. Segue a 131mila Alessia Rosolen, altro ex consigliere (e per un periodo pure assessore) regionale. Bucci e Antonione, oggi divisi sul Cav, si ritrovano accomunati, nello stato patrimoniale, dalla passione per i motori:

il dentista, oltre a un po’ di azioni della Popolare di Vicenza e a una barca, risulta proprietario di una Bmw 3000 del 2009 e di una Fiat 124 Spider 2000 vecchia di oltre 20 anni, l’amministratore risponde con una Ford, una Smart e soprattutto una Triumph del ’73. Un ulteriore ex Pdl, l’avvocato fratello d’Italia Claudio Giacomelli (54mila euro) sfoggia il patriottismo con un’Alfa 159 del 2007, a fronte della Ford Focus del 2009 del capogruppo azzurro Everest Bertoli (imprenditore nel settore cooperativo, va vicino ai 47mila euro) e della Bmw 2000 del 2008 di Camber. A proposito di azioni: il tecnico informatico grillino Paolo Menis (41euro) ne ha 50 Telecom e 41 Hera (ordinarie più altrettante in diritto d’opzione), mentre Paolo Rovis, artigiano e capogruppo Pdl, detiene il 33% delle quote della Tergeste Snc, la sua tipografia, per un valore di 10mila euro.

 

Rovis è pure il più povero delle opposizioni, con poco più di 24mila euro. Per trovare colleghi che dichiarano meno si deve saltare dalla parte opposta, dove la bandiera Idv Cesare Cetin e la promessa del Pd Pietro Faraguna chiudono la lista tutta con 17 e 14mila euro, grosso modo i proventi dei gettoni tra aula e commissioni. Faraguna fanalino di coda per guadagni, ma con una piccola grande proprietà che lo distingue nello stato patrimoniale: una Vespa del ’74, più vecchia di lui che, di anni, ne ha 30. Gli ultracentenari del centrosinistra sono cinque.

 

E sono tutti dottori. La più ricca risulta con 136mila euro Tiziana Cimolino del Pd, oltre la soglia - ancorché di poco - vanno gli altri tre democrats Fabio Petrossi, Aureo Muzzi e Loredana Lepore e il consigliere di Sel Mario Reali, alto dirigente della sanità pubblica in pensione. La Cimolino sfoggia nello stato patrimoniale un camper, tre auto e altrettanti motocicli. Tre auto le ha pure Anna Mozzi. Marino Andolina, il medico rifondatore che dichiara 82mila euro, si accontenta di un’Audi del ’95.

 

Il suo collega di partito Iztok Furlanic, che del Consiglio comunale è presidente, non possiede macchine: ha un Aprilia 300 e accumula, come reddito complessivo, 31mila euro. Nel Pd, infine, i titolari di azioni sono due: il direttore di Caf Manuel Zerjul (29mila euro dichiarati) ne ha 600 Il Sole 24 ore e 205 Generali mentre il suo capogruppo, il dirigente amministrativo in Azienda ospedaliera Giovanni Maria Coloni (72mila) di Generali ne ha 2005, cui aggiunge 201 Unicredit.