DISINFORMANDO E' GUERRA

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SIAMO IN GUERRA NUOVAMENTE IN GUERRA...

E' PARTITA LA CAMPAGNA TERRORISMO... COME FAI QUALCOSA CONTRO LE MULTINAZIONALI SEI DEFINITO TERRORISTA... cercate in rete ovunque volete e tra le righe dei giornali ufficiali, quelli che disinformano non troverete un accenno sul cosa volevano i famosi TERRORISTI che hanno occupato, senza torcere un capello agli operai, una delle piu' importanti industrie di estrazione del gas ad ALGERI... terroristi... ALQAEDA ... la disinformzione regna. OVVIO DISINFORMAZIONE PILOTATA E OCCIDENTALE... come quando in AFGHANISTAN bombardavamo alla ricerca di BIN LADEN e per liberare le donne dal BURQA, quando in realta' ci interessava L'OPPIO e un altro materiale importantissimo presente in quelle montagne... poi abbiamo detto che c'erano le armi chimiche ... mai trovate in IRAQ e ci siamo fregati il petrolio... stessa cosa in LIBIA... e ora che gli interessi si spostano per il GAS in AFRICA... si compie la solita disinfomazione...

PERCHE' PER LIBERARE QUESTA IMPORTANTE INDUSTRIA DI GAS E' INTERVENUTA IMMEDIATAMENTE LONDRA CON LE SUE FORZE SPECIALI ? ... leggiamo gli interessi...perche' le guerre e le azioni VIOLENTE sono soltanto e sempre INTERESSI ECONOMICI

Restano ancora molto confuse ( .. e resteranno così) le dinamiche ed il bilancio dei morti dell'operazione condotta dalle forze algerine per liberare gli ostaggi nel sito di In Amenas, da cui viene estratto un sesto della produzione di gas del paese e che è gestito dalla BP britannica con la Sanatrach,gruppo algerino degli idrocarburi e la norvegese Statoil.Intorno alla operazione militare algerina  si coglie tutta la complessità geopolitica a livello internazionale della ridefinizione delle relazioni nell'area e degli interessi che gravitano intorno alla vicenda del Mali e dell'intera Africa (basta vedere le dichiarazioni di Obama sul fatto che avrebbe "preferito essere avvisato in anticipo" oppure le dichiarazioni di Camerun e del premier giapponese). Ancora una volta "la guerra al terrorismo" è ben altro dagli obiettivi sbandierati nei discorsi retorici. Intanto il governo italiano, continuando con le scelte già fatte in passato come quelle sull'Afghanistan dove rimagono ancora circa 3000 militari, proprio ieri ha confermato l'appoggio logistico alle operazioni in Mali.

GLI INTERESSI DA TEMPO SI SONO SPOSTATI ALTROVE ED ECCO LA CAMPAGNA SUL TERRORISMO :

La guerra al terrorismo ha scatenato la prima guerra postcoloniale in Africa. Una guerra che aprirà nuove ferite difficilmente rimarginabili, con i massacri che sta già producendo. Per la prima volta la potenza colonizzatrice (Francia) e il paese colonizzato(l’Algeria) si trovano schieratisullo stesso fronte. È un fatto inedito:i due paesi non solo stanno dalla stessa parte ma l’Algeria ha garantito lo spazio aereo ai caccia francesi che vanno a bombardare gliislamisti (e i civili) nel nord del Mali.

ECCO COSA CHIEDEVANO I COSI' DETTI TERRORISTI CHE HANNO OCCUPATO LA RISORSA DEL GAS INGLESE :

Il gruppo Moulathamines , che ha rivendicato l’attacco chiede la fine della guerra in Mali... MA NON C'E' STATA UNA SOLA AGENZIA DI STAMPA OCCIDENTALE CHE HA RIPORTATO IL LORO COMUNICATO. TERRORISTI... E VIA IMMEDIATO ALL'ATTACCO DELLE FORZE SPECIALI... GLI INTERESSI ECONOMICI INGLESI E FRANCESI NON SI DISCUTONO.

GUERRA AL MALI E SI PARTE DALLA SICILIA

L’Italia è pronta a fornire il proprio appoggio alle operazioni di guerra francesi in Mali. Ad annunciarlo il ministro Giulio Terzi a conclusione di un consiglio straordinario dei ministri degli esteri dell’Unione europea a Bruxelles. “Non è previsto nessuno spiegamento di forze militari italiani nel teatro operativo ma forniremo le basi per un supporto logistico al trasferimento militare”. Sarà il consiglio dei ministri convocato per stamani a definire i particolari della nuova avventura italiana in terra d’Africa. “C’è un orientamento positivo all’interno del governo a sostegno dell’operazione militare avviata dalla Francia con un altro gruppo di paesi, in linea con la risoluzione 2085 del 20 dicembre scorso del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ma sarà comunque necessario il sostegno delle forze politiche in Parlamento”, ha aggiunto il ministro Terzi.Le forze armate italiane dovrebbero mettere a disposizione degli alleati d’oltralpe le principali basi aeree nazionali (Sigonella e Trapani Birgi in Sicilia, Gioia del Colle in Puglia, Decimomannu in Sardegna, ecc.), i velivoli da trasporto truppe e mezzi C-130J “Hercules” e C-27J della 46^ Brigata Aerea di Pisa e i velivoli cisterna KC-767 “Boeing” del 14° Stormo dell’Aeronautica militare di Pratica di Mare (Roma) per rifornire in volo i cacciabombardieri francesi.Come già avvenuto nel corso del conflitto in Libia nel 2011, le forze armate italiane potrebbero utilizzare i velivoli senza pilota MQ-1C “Predator” ed MQ-9 “Reaper” per svolgere missioni d’intelligence, sorveglianza e riconoscimento dei potenziali obiettivi “nemici” sui cieli del Mali e del nord Africa, mettendo poi a disposizione degli alleati tutte le informazioni necessarie per i raid aerei. Il comando dei droni italiani opera dallo scalo aereo di Amendola (Foggia) con il 28° Gruppo velivoli teleguidati del 32° Stormo, lo stesso reparto che ha già diretto centinaia di operazioni a supporto della Nato nel teatro di guerra afgano. I velivoli senza pilota dell’Aeronautica verranno presto armati con i missili aria-superficie AGM-114 Hellfire (fuoco infernale), acquistati negli Stati Uniti d’America al costo di 13,7 milioni di euro.Decollano invece ininterrottamente da Sigonella i grandi aerei-spia a pilotaggio remoto “Global Hawk” dell’US Air Force che assistono le forze d’attacco francesi nell’individuazione dei target “nemici” (campi d’addestramento, infrastrutture logistiche e depositi munizioni delle milizie anti-governative) nelle regioni settentrionali del Mali. Secondo quanto dichiarato dal ministro degli esteri Laurent Fabius, Washington sta progressivamente accrescendo il proprio sostegno operativo alle truppe francesi nei settori dell’intelligence e del trasporto aereo. La Sicilia sarà in prima linea anche grazie a Trapani-Birgi, la base aerea più utilizzata durante la guerra in Libia per i raid della forza multinazionale a guida Nato. A Trapani, dove sono divenuti pienamente operativi da meno di una paio di mesi i cacciabombardieri Eurofighter del 37° Stormo dell’Aeronautica militare italiana, l’Alleanza Atlantica potrà schierare per la “sorveglianza integrata” del Mediterraneo e del nord Africa uno o due aerei radar E-3A “Awacs”. Dalla seconda metà degli anni ‘80, lo scalo siciliano è una delle basi operative avanzate “Awacs” nell’ambito del programma multinazionale NATO Airborne Early Warning Force il cui comando generale è ospitato a Geilenkirchen (Germania).

INTANTO L'ONU DA UNA PARTE CONCEDE LA GUERRA DEL GAS DALL'ALTRA FINGE DI OCCUPARSI DEGLI SFOLLATI E DELLE MIGLIAIA DI PERSONE CHE STANNO MUORENDO DI FAME PER COLPA DELL'OCCIDENTE ... CHE POI SI LAMENTA DELL'IMMIGRAZIONE QUANDO A CAUSARLA SIAMO SEMPRE NOI PER I NOSTRI SPORCHI INTERESSI :

Secondo l’Agenzia, ad oggi ci sarebbero 144.500 rifugiati, di cui 54.100 in Mauritania, 50mila in Niger, 38.800 in Burkina Faso e 1.500 in Algeria.E senza contare l’esodo interno al paese: 52mila persone arrivate dal nord che hanno trovato rifugio nella capitale, Bamako, ma costrette a vivere in condizioni precarie, occupando stabili malmessi senza acqua ne’ elettricità. Sfollati, che hanno difficoltà ad integrarsi, a trovare un lavoro e quindi a pagare per un’abitazione: una questione che rischia di creare seri problemi con la popolazione locale. (OCHA) il 14 gennaio 2013 scorso ha parlato di 229 mila sfollati. Gli scontri di questi ultimi giorni hanno provocato nuovi movimenti di popolazione, tali da costringere l’Unhcr ad attivare un piano di emergenza per prepararsi a nuovi arrivi.

ORA RIPETIAMO... COSA VOLEVANO I TERRORISTI ?... CHIEDEVANO DI FERMARE TUTTO QUESTO... DI NON POTER SOPPORTARE CHE PER INTERESSI FRANCESI LA PROPRIA GENTE IL PROPRIO POPOLO E' COSTRETTO AD EMIGRARE... MORIRE DI FAME... DI STENTI DI TRAGEDIE PERSONALI CHE UNITE FANNO UNA TRAGEDIA DI UN POPOLO... POSSIAMO QUINDI CHIAMARLI ANCORA TERRORISTI ?

E COSA FA IL NOSTRO PAESE PER I PROPRI INTERESSI ? SI ALLEA ... DISINFORMA... CI RACCONTA BALLE SU BALLE ... ACCADE POLITICAMENTE DA SEMPRE...

non ci svegliamo mai.

b.k.