BISIGNANI - GRILLO ALLA CORTE DEGLI USA

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BISIGNANI portaborse di ANDREOTTI... mischiatto nei peggiori affari da MANI PULITE alla TANGENTE ENIMONT... dentro il VATICANO - IOR - dove ci sono i suoi conti sui quali si versavano danari di provenienza scura Coinvolto nella p2 fino alla p4.

Racconta che nel 2008 l'America si accorge che il potere in Italia, di Silvio Berlusconi, comincia a vacillare e quindi intende trovare una nuova collocazione politica per i populisti scemi che vivono in questa feccia di terra che abbiamo macchiato da sempre con la nostra ignoranza.

Una nuova collocazione politica, che dovrebbe far comodo anche ai famosi comandanti della Sicilia.

È quanto emerge dal libro intervista di Paolo Madron, "L’uomo che sussurra ai potenti", con Luigi Bisignani. Tutto parte da una informativa redatta 5 anni fa e indirizzata al Dipartimento di Stato Usa e ad altri uffici governativi Usa nella quale si presenta il "resoconto di un pranzo tra Beppe Grillo e alcuni diplomatici americani. Un fatto anomalo per uno che in Italia rifiuta ogni contatto".

In base a quanto detto da Bisignani a Madron, il documento, firmato dall’ambasciatore Spogli in data 7 marzo 2008, "si intitola "Nessuna speranza per l’Italia. Un’ossessione per la corruzione". Una frase che sintetizza il "Grillo pensiero". Con ogni probabilità quel documento è finito sulla scrivania di Barack Obama".

In 16 punti gli specialisti americani riassumono la filosofia di Grillo, e questa è la conclusione: "Molte idee di Grillo sono utopiche e irrealistiche. Ma a dispetto della sua visione politica incoerente, la sua prospettiva dà voce a una parte dell’opinione pubblica non rappresentata altrove".

Nel discorso di Bisignani entrano anche conoscenze con il "geologo controcorrente" Franco Maranzana e l’ex colonnello della guardia di Finanzia Umberto Rapetto. E poi si parla anche di Goldman Sachs e del controverso finanziere George Soros. "Sarà pure un caso, ma l’unico studio scientifico di decine di pagine fatto finora sul Movimento 5 Stelle nel febbraio 2013 è stato commissionato al think tank inglese Demos. Il supporto è stato dato proprio dalla Open Society di Soros", dice Bisignani.

«Mi sembra di rivedere il film con cui alcuni diplomatici Usa accompagnarono la corsa di Antonio Di Pietro» dice Bisignani nel volume pubblicato da Chiarelettere. Da ricordare che CHIARELETTERE ha il 16 per cento della quota di IL FATTO QUOTIDIANO... Prova ne è, secondo Bisignani, l'incontro che alcuni diplomatici e agenti Usa ebbero con il comico genovese nel 2008 «quando il fenomeno Grillo era ancora di là da esplodere».

«Agli americani è noto il rapporto strettissimo che Grillo ha con due loro vecchie conoscenze» dice Bisignani, «Franco Maranzana e Umberto Rapetto». Il primo è un «geologo controcorrente, grande suggeritore su tematiche energetiche e ambientali, attenzionato perchè molto polemico con le tesi portate avanti da Al Gore». Rapetto, «ex colonnello della Guardia di Finanza» è definito da Bisignani «amico degli americani» che lo hanno «consultato come uno degli esperti più importanti di anticrimine tecnologico». Nel volume è riportato per intero il cablogramma che partì dall'ambasciata di Via Veneto per informare Washington delle impressioni avute durante il pranzo. «Molte idee di Grillo sono utopiche e irrealistiche» scrivevano i diplomatici che «quasi istintivamente» disconoscobbero «la validità del messaggio» pur riconoscendogli il ruolo di «credibile interlocutore per capire dal di fuori il sistema politico italiano» e la capacità di rappresentare una fetta di elettorato che non ha voce: «studenti e cittadini che si sentono privati dei diritti civili, ignorati dal sistema che al massimo ha nei loro confronti un atteggiamento accondiscendente».

Ma secondo Bisignani E QUESTO E' IMPORTANTISSIMO ... i rapporti tra il potere americano e Grillo non si fermano ai contatti con emissari del dipartimento di Stato. «Jim ÒNeill, della banca d'affari Goldman Sachs, forse vede nei grillini il grimaldello per scardinare» l'euro.

Da non dimenticare, secondo Bisignani, la visita fatta dal capogruppo di M5S in Senato, Vito Crimi, e alla Camera, Roberta Lombardi, all'ambasciatore David Thorne all'indomani delle elezioni, nè il pubblico apprezzamento espresso dal capo della missione diplomatica Usa in occasione di una visita al liceo romano 'Viscontì. Bisignani, poi, respinge ogni parallelo tra lo sbarco dei grillini in Parlamento e gli esordi romani della Lega. «Lì c'era Umberto Bossi» dice, «erano pochi e c'era un capo assoluto che li aveva scelti e li comandava a bacchetta», mentre Grillo «è un capo che la gran parte dei parlamentari eletti ha conosciuto solo via Internet: per questo i suoi di muovono disordinatamente».

Gli Americani certamente non volevano Prodi come presidente della Repubblica e hanno fatto su Grillo qualche pressione“ Perche' Prodi è il piu' europeista e l'europa forte all'America non piace.

Infine sottolinea bisignani che dietro Grillo c'e' anche Franco Bernabe', quindi Telecom, dal quale parte proprio l'apertura in tutte le tv, e il pizzardone di Grillo che ci hanno fatto vedere su ogni canale ogni cinque minuti prima delle elezioni.

Concludo affermando che Bisignani è un grande amico di Dell'Utri, quindi sa dove mettere le mani e per conto di chi, ed era il fido di Andreotti e dell'Utri e Andreotti qualcosa con la Sicilia avevano a che fare.

Aggiungo, per correttezza che nel libro non si dice nulla sui lati oscuri di Andreotti, quasi che Bisignani, senza il suo capo si sente scoperto e il libro serve solo per far sapere che lui sa e che quindi non deve essere toccato ora che il Giulio è una salma senza alcuna capacita'. Un altro libro pizzino nel quale bisogna leggere non cio' che bisignani scrivi, ma chi lo legge.

B.K

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